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07/12/13

zebre e savane

io a quella voce che mi urla nella testa a quella voce che azzanna che ordina io a quella voce non ci ho mai creduto e neanche le prime volte che tappavo le orecchie e chiudevo gli occhi e la mia bocca si serrava e lei mi diceva mi sussurrava io non ci ho mai creduto e cercavo di farla capire questa cosa a quelli e ripetevo e ripetevo ma loro i bianchi i medici i dottori che mi guardano i dottori che mi strappano il vestito nuovo della festa che mi tirano le braccia i dottori che mi uccidono i dottori non mi vogliono credere non mi vogliono credere i dottori e mi spogliano e mi tolgono tutto e le mani le mani mi toccano tra le gambe le mani le loro mani nella mia faccia sopra il mio seno le mani e poi il sangue il sangue che cola tra le gambe che scende che macchia il vestito nero il vestito della festa il sangue e ora la voce è la mia voce che urla che piange e qualcuno poi mi manda nella stanza della luce e tante volte tante volte ancora che tutto passerà dicevano tutto passerà e non ci sarà più nessuna voce e tornerai a casa e potrai bere la tua cioccolata che a me è sempre piaciuta la cioccolata che a me è sempre piaciuta e io lo ricordo ancora che avevo la mia tazza con Pluto che addenta un osso nella mia tazza solo che i colori erano tutti sbagliati tutti capovolti e Pluto era viola nella tazza che quella invece rimaneva bianca tutta bianca e avevo la mia mamma anche e la mia mamma diceva brava brava e rideva che a me è sempre piaciuta la cioccolata e la voce ancora non c'era e mamma rideva e poi piangeva piangeva tanto mamma che io non lo sapevo mica perchè piangesse ma poi lo ha fatto di nuovo che la casa bruciava e io ero dentro e poi anche lei bruciava e io avevo quei fiammiferi nelle mani quei fiammiferi e la faccia tutta nera e gli occhi e le mani nere e il vestito della festa anche che poi non l'ho più vista e la voce allora è arrivata e prima però mi hanno portato qui prima mi hanno legata stretta mi hanno legata e io piangevo anche io piangevo come la mamma come la casa che bruciava.
io a quella voce che mi urla nella testa io a quella voce non ci ho mai creduto anche se lei mi mostra le cose e mi dice guarda hanno lasciato qui quella forchetta prendila prendila guarda nascondila e io non l'aveva presa però avevo resistito che era stata la voce era stata lei che lei mi odia e lo sa che poi se la trovano c'è la camera c'è la camera se la trovano e io la volevo consegnare  la volevo solo consegnare ma nella stanza invece nella stanza attorno c'era solo sangue e quelli mi hanno trovato così che il dottore ha detto che se lo aspettava e la voce urlava uccidili uccidilo ma io ero legata ero legata e non sono stata non sono stata io non.
io a quella voce che mi urla nella testa io a quella voce non ci ho mai creduto non ci ho creduto a quella voce.

Il testo partecipa all'EDS Nero di Natale by La Donna Camèl. con:

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http://calikanto.blogspot.it
http://blog.libero.it/LaDonnaCamel

15 commenti:

  1. @melusina angosciante era quello che cercavo

    @la donna camel molto malamente

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  2. c'è questa cosa questa voce che contagia ti entra in testa questa voce e non la cacci via se non spegni quella voce ti tartassa ti entra dentro trapanando e trivellando quella voce ti contamina e non ti lascia dormire e come chiudi gli occhi riprende a urlare quella voce che però glielo dico a quella voce che non la sento non l'ascolto più hai voglia a urlare voce

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  3. Questo racconto, questa poesia questa canzone, mi emoziona.

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  4. Più nero del nero. Un cappio di angoscia, Dario.

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  5. Un fiume nero, un gorgo trascinante che fa paura... brrr

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  6. L'ha detto Melusina, ANGOSCIANTE e ti strascina dentro

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  7. @Hombre bellissimo :-)

    @Fulvia contento, mi rende felice questo tuo seguirmi

    @Pendolante bene :-)

    @Cali Kanto mi piace il "fiume nero"

    @lillina inizio a pensare di esserci un po' riuscito :-)

    @kermitilrospo le voci ci sono sempre :-)

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  8. io a quelle voci che mi urlano nella testa non ci credo quasi mai... ;-)

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  9. hai reso così bene l'ossessione ...
    bello

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  10. @ singlemama il quasi mi tranquillizza :-)
    @ angela pierri grazie :-)

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